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Dra. María Martone. Dipartimento di “Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura”, Università “Sapienza” di Roma, Italia.

El agua y el patrimonio cultural entre arquitectura, ciudad y territorio
L’acqua e il patrimonio culturale tra architettura, città e territorio
Particolare attenzione è stata posta negli ultimi anni alle tematiche relative al rapporto tra patrimonio culturale e acqua con l'obiettivo di conseguire strategie di valorizzazione e di conservazione del legame che unisce questa risorsa naturale ai beni intesi come prodotto della cultura di un popolo.
Alcuni recenti studi hanno messo in evidenza le “forme “culturali e materiali” assunte dal bene acqua nell'ambito di alcune realtà italiane ed europee.
A causa del forte degrado che investe l'ambiente, molteplici sono i monitoraggi che da diversi settori scientifici vengono eseguiti per garantire, con continuità, sul nostro pianeta tutti gli usi che dall'acqua derivano. Pertanto, questa risorsa naturale così preziosa per l'umanità va salvaguardata sia come elemento primario per la vita dell'uomo e sia per il valore culturale ed artistico che essa esprime.
Dall'antichità fino ai nostri giorni, numerosi sono gli esempi in cui l'acqua rappresenta il principale elemento che caratterizza la forma, la struttura, la funzione di una architettura. Noti monumenti, giardini e città documentano l'importanza dell'acqua come elemento compositivo che, attraverso il movimento della sua materia, variando forma e colore, esalta l'architettura di cui fa parte. Si ricordano, ad esempio, gli antichi acquedotti di epoca romana e le numerose fontane costruite a Roma dal XVI al XIX secolo, periodo in cui grazie all’intervento dei papi nella città eterna “rinasce” l’acqua dopo le devastazioni medievali, trasformando l’immagine della città.
Il sistema delle acque è storicamente legato anche all'urbanizzazione di città e di territori. Grandi infrastrutture, opere idrauliche e dighe, sistemi di canalizzazioni hanno favorito la nascita di centri urbani o il miglioramento di particolari condizioni territoriali, come ad esempio, è avvenuto agli inizi del Novecento nella palude pontina, situata nel Lazio meridionale a sud di Roma, con il prosciugamento dei terreni attraverso un’ imponente opera di bonifica.
Le strutture legate all' utilizzo dell'acqua hanno creato forti impulsi nelle attività produttive ed economiche nei luoghi dove sono sorte. Ricordiamo, ad esempio, il sistema di mulini che sorsero tra il XVIII e XIX secolo sul territorio casertano sfruttando l'energia dell'acqua in eccesso proveniente dall'Acquedotto Carolino costruito da Luigi Vanvitelli; sorsero, in tal modo, grazie alla presenza dell'acqua attività produttive importanti per l'economia locale.
L'elemento dell'acqua è anche in stretta relazione con i beni paesaggistici. La presenza dell'acqua, introdotta in seguito a progetti di ingegneria idraulica, ha modificato numerosi territori montuosi trasformandone i relativi paesaggi. Molti laghi artificiali sono stati creati in Italia nell'Appennino durante gli anni Cinquanta del Novecento per creare nuove fonti di energia a sostegno di politiche di riqualificazione del territorio, sacrificando il più delle volte culture e tradizioni a favore di nuove attività turistiche. Si ricorda il lago di Barrea, in provincia dell’Aquila, costruito nel 1951 inondando con le acque del fiume Sangro l’antica “Vallis Regia”.
Sulla base di tali premesse, il contributo si propone di esporre alcuni esempi architettonici, urbani e territoriali facendo riferimento a recenti ricerche universitarie svolte ed in corso.
cv
Maria Martone, architetto, ricercatore confermato e professore aggregato presso il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, Facoltà di Architettura, Università Sapienza di Roma, docente di Disegno dell’Architettura I con Laboratorio e di Rappresentazione del Territorio e dell’Ambiente presso la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale sedi di Roma e di Latina dello stesso Ateneo di Roma, svolge la propria attività di ricerca sul tema della rappresentazione e documentazione dell’architettura, della città e del territorio. Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali; i suoi contributi sono in volumi, in riviste specializzate e in atti di convegni e seminari.
Tra le ultime pubblicazioni ricordiamo: Segni e disegni dell'Agro Pontino. Architettura, città, territorio. Collana DGA, 2, Roma: Aracne Editrice srl, 2012; La riconoscibilità storica di un territorio trasformato. Nuove identità urbane e caratteri permanenti nella pianura pontina. In: Buccaro Alfredo, De Seta Cesare (a cura di). Città mediterranee in trasformazione. Identità e immagine del paesaggio urbano tra Sette e Novecento. Atti del VI Convegno internazionale di Studi. Cirice 2014. Napoli 13 – 15 marzo 2014. Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2014; Il valore dell’acqua nel patrimonio dei beni culturali attraverso la lettura di alcuni episodi architettonici, urbani e territoriali. Acquedotti e fontane a Roma dal XVI al XIX secolo. Roma: Aracne Editrice srl, 2015.
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